Mi chiamo Monk, Thelonious Monk:
E ho qualcosa in testa che vi devo proprio raccontare
Ogni silenzio è diverso da un altro
Ci sono silenzi di cui non ci accorgiamo
Altri che ci prendono alle spalle e ci imprigionano nel gelo
Silenzi che ci cullano
E altri che ci riempiono di inquietudine
Silenzi che rendono tutto più chiaro, come una vampata di luce
E silenzi oscuri, in cui brancoliamo storditi
Silenzi in cui nasce una bufera di pensieri
E silenzi che generano altri silenzi da cui altro silenzio nasce
Tra una parola e l’altra c’è sempre un breve silenzio
In cui puoi sentire il respiro e il pensiero
E nel concerto, una sola nota e poi silenzio
E il silenzio dopo una nota diventa silenzio
Prima di qualcosa, silenzio che attende
Blues, urlo, sparo o voce amica
E ci sono silenzi che parlano
E altri che si chiudono dietro di sé come una porta d’acciaio
Il silenzio del malato nel letto
E delle macerie dopo il morso della bomba
Degli amanti che dormono
Il silenzio del crepuscolo con Nellie
Della mia solitudine vicina e della tua voce lontana
S. Benni
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